(…) siamo governati, le nostre menti plasmate, i nostri gusti formati, le nostre idee suggerite in gran parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare prima. (Edward Bernays)
Tecniche – o ingegnerie – del consenso e schizofrenia giornalistica.
Quant’appiccicume, quanta ambiguità in questa nostra vita sempre più manipolata dalla propaganda.
Sulla stessa rivista ti puoi ritrovare a leggere una frase di Edward L. Bernays che già nel 1928 aveva capito tutto sulla fabbrica del consenso, poi prosegui con la lettura e nella pagina successiva ti si propone invece lo sponsor grossolano del proseccaccio di turno che spaccia e propaganda se stesso come per secoli ha sempre fatto l’oste che non può dir certo male del vino che lui stesso tracanna, decanta e vende. Sponsor monolitico che foraggia giornali e giornalisti. Propaganda bella e buona insomma che nel grande giro di giostra d’un’economia del totalitarismo monetario globale imbellettata di liberalismo, può permettersi il lusso d’acquistare lo Spazio Pubblicitario sul Settimanale Nazionale X, N, o Z poco importa, imponendo al lettore e al consumatore finale la propria tanto Gioiosa quanto interessata e quasi sempre per nulla interessante, Falsa Verità.
- Link dove è scaricabarile (versione pdf in lingua originale) il classico di Edward L. Bernays, Propaganda.
- Su The Conversation questo interessante articolo in merito a Bernays e la nascita dell Pubbliche Relazioni: The manipulation of the American mind: Edward Bernays and the birth of public relations.