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Stölzl/Czukay – intelaiature di suoni dal mondo

Gunta Stölzl al telaio
Gunta Stölzl, Komposition No. 1, (Wall hanging), 1981

Gunta Stölzl (1897 – 1983) è stata una geniale designer dell’arte tessile, la sola Maestra ad insegnare quest’arte antica nella Laboratorio tessile della scuola di arti e mestieri conosciuta universalmente come Staatliches Bauhaus (1919-1933) durante la Repubblica di Weimar in Germania.

Gunta Stölzl, Amden I (Wall hanging), 1967

Holger Schüring (1938 – 2017) meglio noto al pubblico come Holger Czukay oltre ad essere stato il fondatore dei Can, veri e propri scienziati del krautrock che hanno tentato di fondere la musica d’avanguardia con il rock, è stato un precursore della musica ambient, ha fatto world music prima ancora che la “musica del mondo” fosse riconosciuta quale genere musicale contaminato, ed è stato anche un pioniere del campionamento (sampling). Czukay ha studiato con Karlheinz Stockhausen dal 1963 al 1968.

Ispirato dai suoi studi con Stockhausen, oltre alla fascinazione per le radio, l’elettronica e le tecniche di collage in studio col multitraccia, Czukay insieme all’amico tecnico/ingegnere del suono Rolf Dammers decisero di provare a creare le proprie opere per fatti propri.

Nel 1968 registrano Canaxis 5 negli Studio für Elektronische Musik sotto il nome di Technical Space Composer’s Crew, unico album in studio con quel nome. Ed è un capolavoro di musica contaminata.

Questo è Scaruffi a proposito di Canaxis 5:

Canaxis 5 (Music Factory, 1969 – Spoon, 1998 – Revisited, 2007) è il disco che Czukay aveva registrato nell’estate del 1968 a Colonia con Rolf Dammers, manipolando elettronicamente i suoni tutto da solo, contiene due suite, una per facciata. 
Boat-Woman Song è ricavata dà un canto tradizionale vietnamita, preso pari pari, a cui Czukay sovrappone un flusso elettronico alieno: poco a poco l’armonia degrada e sfocia in un coro distorto di lamenti senza identità. Anche Canaxis si svolge attorno a un canto folk, ma qui la deformazione è immediata e radicale: la voce originale viene moltiplicata e rallentata, proiettata contro decine di specchi sonori posti ad angolazioni diverse; quel grumo organico e il sibilo elettronico di sottofondo vengono dilatati a dismisura fino a diventare un’immagine statica e sfocata che vibra all’infinito. La derivazione dal Gesange der Junglinge di Stockhausen è palese. 
La riedizione su CD aggiungerà Mellow Out, la prima composizione di Czukay (1960).

Approfondimenti

Gunta Stölzl, Wall hanging “Rhythm” (1973)