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Blaise cendrars

Léger/Milhaud – 1922/1923

17 Gennaio 2023
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Creation du monde 2 Fernand Léger (1881-1955), Mise-en-scène for the ballet La Création du monde 1922
[Fernand Léger (1881-1955), Mise-en-scène for the ballet La Création du monde 1922, MOMA NYC]
Darius Milhaud (1892-1974) fa parte del Gruppo dei Sei (Le Groupe des Six).
La Création du monde (1922-1923) su libretto di Blaise Cendrars è un balletto commissionato dai Ballets Suédois, i successori svedesi dei Ballets Russes di Diaghilev, dove il compositore interpreta l’evoluzione stilistica operata in Francia Neglia anni ’10-’20 del ‘900 in direzione di una maggiore chiarezza, nettezza e concisione delle linee strumentali.
Ouverture
 Le chaos avant la création
 La naissance de la flore et de la faune
 La naissance de l’homme et de la femme
 Le désir
 Le printemps ou l’apaisement
Questo pezzo riflette l’affinità della musica colta verso il Jazz, e una secolare propensione francese per l’esotico. L’orecchio di Milhaud era molto suscettibile a tutti i tipi di influenze, ma era un diverso tipo di esotismo che lo attraeva. Gli apparteneva sia la Parigi di Le Jazz Hot e di Josephine Baker, sia quella dei dipinti e delle sculture di Picasso ispirate alle maschere africane. Nel 1920 l’eleganza africana (e afroamericana) stava invadendo Parigi e questo balletto potrebbe essere stato il tentativo calcolato a tavolino dei Ballets Suédois di attingere a piene mani da questa “moda”.
Creation du monde 4Fernand Léger (1881-1955), Mise-en-scène for the ballet La Création du monde 1922
Milhaud la prima volta che ha ascoltato un gruppo jazz americano ne è rimasto talmente affascinato che si è traferito per un periodo a New York per girare nei jazz club e bar musicali, visitare Harlem e in generale frequentare musicisti jazz. Tornato in Francia, iniziò a scrivere in quello che chiamava un “idioma jazz”. Il musicista marsigliese non si è avventurato in profondità nel vero linguaggio del jazz, scegliendo invece liberamente di colorare la sua musica con giri di armonie e melodie blues, ritmi pesanti e climax oscillanti. Le influenze jazz emergono in molte delle sue opere, ma la composizione di questo balletto è stata la prima grande opportunità per esprimere la sua nuova passione. Anche la formazione strumentale attinge ai suoi ricordi di New York: “In alcuni spettacoli”, ricorda Milhaud, “i cantanti erano accompagnati da flauto, clarinetto, trombe, trombone, una complicata sezione di percussioni suonata da un solo uomo, pianoforte e quartetto d’archi.”
Milhaud Notes sans Musique
L’originale politonalità di Milhaud è intesa come dilatazione della tonalità. Spirito artigianale e prolificità creativa, lascia una mole sterminata di lavori, circa 700. Sperimentalismo e antidogmatico caratterizzano la sua opera, scritta sia per piccolo ensemble che per orchestra, vicina all’impressionismo nel delicato lirismo, o ironica, con influssi di Satie di cui era amico al quale dedica un saggio critico nel 1946. Singolare la sua autobiografia “Note senza musica”, preziosa testimonianza della lunga e creativa stagione della musica francese del XX secolo.
I costumi de La Création sono stati disegnati da Fernand Léger (che ha anche creato la scenografia). Funzionavano magnificamente dal punto di vista visivo, ma i ballerini lo ricordano come un inferno coreografico: costumi pesanti e rigidi che rendevano quasi impossibile muoversi liberamente.
Direttore: Michael Tilson Thomas
Orchestra: New World Jazz + New World Symphony

Creation du Fernand Léger (1881-1955), Mise-en-scène for the ballet La Création du monde 1922