La Realtà così com’è! Germinie Lacerteux dei Fratelli Goncourt

3 Dicembre 2017
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La Realtà così com’è! Germinie Lacerteux dei Fratelli Goncourt

“Bevo i miei guai.” Germinie Lacerteux22405529_2052100431684846_650699993739537861_n

È implacabile come la miseria.  Ha questa grande bellezza: la Verità! [Victor Hugo su Germinie Lacerteux]

Germinie Lacerteux dei fratelli Goncourt è uno dei massimi capolavori della letteratura francese, paragonabile per universalità dei temi e profondità di visione ad altrettanti capolavori del Realismo quali Madame Bovary, Le Illusioni Perdute, Thérèse Raquin, Il Rosso e il Nero, Bel Ami, L’Educazione Sentimentale.

<<Era, per così dire, una creatura impersonale, a causa del suo gran cuore; una donna che non apparteneva a se stessa: Dio sembrava averla fatta solo per darsi agli altri.>> FullSizeRender 7

Germinie Lacerteux è un libro fondamentale per cogliere lo spirito di miseria sociale, turbamento, dannazione, pietà, disprezzo, maldicenza, compassione, sogni infranti, ostilità e squallore urbano di Parigi e dei suoi abitanti, 150 anni fa così come probabilmente ancora oggi.

I De Goncourt sono due romanzieri geniali, fisiologi dei sentimenti, entomologi dell’animo umano che con spietata accuratezza radiografano minuziosamente e ferocemente la Realtà anche negli anfratti più nascosti, nelle piccolezze più ignobili, angosciose e patetiche attraverso la lente d’ingrandimento del Romanzo dei romanzi popolari. Leggo a proposito dei fratelli Goncourt, in una nota introduttiva aggiunta all’edizione BUR a Le Due Vite di Germinia Lacerteux tradotto dal grande Oreste Del Buono (OdB):

“(…) la loro attenzione si appuntava volentieri sul piccolo particolare ritenuto da altri ovvio ed insignificante: erano osservatori acuti, minuziosi, formidabili addirittura. (…) procedevano dall’esterno, convinti dell’importanza assoluta, schiacciante dell’ambiente rispetto ai personaggi, e l’ambiente per loro risultava dalla somma dei particolari, dalla somma delle descrizioni. (…) Edmondo e Giulio hanno sentito davvero artisticamente e umanamente il personaggio del romanzo, un romanzo che la realtà aveva loro suggerito, anzi brutalmente imposto: Germinia si chiamava nella realtà Rosa, ed era la serva dei due fratelli, una brava ragazza che la tubercolosi ammazzò, che essi assistettero durante la lunga penosa malattia, e della quale, dopo morta, scoprirono un’insospettata personalità.”

germinie-lacerteux-2b50ecae-31ad-4a8f-8cb0-96a48e09f882Il libro, che è un documento umano sotto forma di romanzo, come illustrato nella prefazione datata 1864, è un vero e proprio manifesto del naturalismo in letteratura. Germinie è una tranche de vie che resta scolpita nella psiche dei lettori come uno struggente carattere di donna, un abisso di dolore e sventura, spirali senza fondo della degradazione fisica e mentale. Spettroscopia di un’esistenza maledetta. Ritratto vivissimo della disperazione, della sfortuna, della crudeltà, del rimorso, del sacrificio di sé e del destino ingrato.1003926-Paul_Gavarni_Jules_et_Edmond_de_Goncourt

<<Da quella brutta creatura si sprigionava una seduzione aspra e misteriosa. L’ombra e la luce, che si urtavano e si spezzavano nel suo viso pieno di cavità e di rilievi, suscitavano quel raggio di voluttà che un pittore d’amore sa mettere nell’abbozzo del ritratto della propria amante. Tutto, in quella donna, la bocca, gli occhi, la bruttezza stessa provocava ed eccitava. Un fascino afrodisiaco esalava da lei, un fascino che attaccava e assaliva l’altro sesso; essa emanava desiderio e ne comunicava l’emozione. Una tentazione sensuale si sprigionava naturalmente e involontariamente da lei, da i suoi gesti, dalla sua andatura, dal più piccolo dei suoi movimenti, dall’aria stessa nella quale quel corpo aveva prodotto una delle sue vibrazioni. Accanto a Germinie ci si sentiva vicino a una di quelle creature che turbano e inquietano, che bruciano di amore e comunicano agli altri questo ardore, una di quelle creature la cui immagine ritorna all’uomo nelle ore di insoddisfazione, tormenta il suo pensiero di giorno, ossessiona le sue notti, turba i suoi sogni.>>000824516

 

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